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mercoledì 15 aprile 2015

Crisi di nervi tra i Democrat L'Italicum fa fuori Speranza

Italicum, il capogruppo Pd Roberto Speranza si dimette davanti all'assenza delle minoranze





L'assemblea del Partito democratico vede la prima vittima cadere. Il capogruppo alla Camera Roberto Speranza si è dimesso dopo che la minoranza del partito, come annunciato, ha deciso di non far partecipare una settantina di parlamentari su 310. Matteo Renzi parla all'assemblea e non si tira indietro nel braccio di ferro, anche se il partito è sempre più diviso e lo strappo con i dissidenti sembra ormai inevitabile. "Il governo - ha detto Renzi - è legato a questa legge elettorale, nel bene e nel male: si è fatto promotore di un documento firmato dalla maggioranza convinta. In quel documento c'era lo scambio tra l'abbassamento delle soglie in cambio del premio alla lista, anziché alla coalizione". Parla poi alla minoranza, secondo Renzi incapace di mediare: "La legge elettorale perfetta non esiste da nessuna parte. Chi voterà la proposta della segreteria parte dalla consapevolezza che non esiste la legge perfetta. Chi deciderà di votare contro dovrebbe comunque riconoscere un lavoro di mediazione e di cambiamento lungo 14 mesi".

Le dimissioni - Con il partito in balia delle minoranze, il capogruppo Speranza non se la sente di continuare e molla tutto: "Non cambiare la legge elettorale - ha spiegato - è un errore molto grave che renderà molto debole la sfida riformista che il Pd ha lanciato al Paese. C’è una contraddizione evidente tra le mie idee e la funzione che sovlgo e che sarei a svolgere nelle prossime ore"

Caivano (Na): 5 minuti in compagnia del dott. Giuseppe Papaccioli Ascolta le proposte

Caivano (Na): 5 minuti in compagnia del dott. Giuseppe Papaccioli Ascolta le proposte 


di Gaetano Daniele 




Ancora 5 minuti con il candidato a Sindaco del Comune di Caivano dott Giuseppe Papaccioli. Con Papaccioli si parla di Caivano, di sicurezza, di rilancio e tanto altro ancora, e, in merito allo stallo politico attuale, Papaccioli nota: Caivano vive una condizione di estremo caos non solo politico, ciò è dipeso dalle assenze di una classe politica sul territorio. Bisogna rivolgerci ai giovani, agli anziani, a tutti coloro i quali abbiano voglia di rilanciare il Paese. 


"La legislatura è finita" Le ore in cui si decide tutto

Italicum, Pd spaccato: i dissidenti dialoganti, i falchi, il voto segreto. E la minaccia a Renzi: "Con la fiducia legislatura finita"





"Spero non mettano la fiducia, perché dopo un tale strappo la legislatura è finita". Parola di Gianni Cuperlo, il più diretto nella minoranza Pd e forse il più irriducibile insieme a Pier Luigi Bersani nel suo no all'Italicum e alla linea del premier Matteo Renzi. Alla vigilia della resa dei conti dentro al Pd stasera all'assemblea del gruppo della Camera, al Nazareno e a Palazzo Chigi si usa il pallottoliere per capire quanto rischia il governo. La legge elettorale, così com'è, non piace per nulla alla minoranza che fa leva sulla rottura tra Renzi e Berlusconi per far risentire il proprio peso. Sono 90 i parlamentari che hanno firmato il documento di Area riformista che chiede di poter discutere nuovamente alla Camera e apportare modifiche al testo approvato già una volta sia a Montecitorio sia a Palazzo Madama. Il premier, dal canto suo, si vuole mostrare irriducibile: "Non è il Monopoli, non si può ricominciare e tornare a vicolo Corto, ora si decide". E se sarà necessario (come pare, al momento), il governo metterà la fiducia su tutti e tre gli articoli del testo.

I dissidenti dialoganti - E' su questo punto, più che sulla sostanza e gli emendamenti, che il Pd rischia di esplodere trascinando nella polvere il governo e la legislatura. La minoranza è a sua volta spaccata: ci sono i "dialoganti" (con il capogruppo Roberto Speranza e Davide Zoggia in prima fila) e ci sono i "falchi", da Bersani a Cuperlo fino al solito Pippo Civati. I primi voteranno no stasera alla riunione con Renzi, dopodiché se il governo metterà la fiducia, difficilmente reggeranno la sfida e potrebbero votare sì seguendo la linea del partito oppure uscire dall'aula. "Rotto il patto con Forza Italia, - ripete da giorni Speranza a Renzi - la maggioranza si è ristretta e in Aula, senza un pezzo di Pd, potremmo avere problemi di numeri. Stiamo rischiando una grave spaccatura". Gli altri (il "pezzo di Pd") sono disposti ad andare fino in fondo. E se alla Camera l'allarme visti i numeri potrebbe rientrare, al Senato no, lì si rischia davvero. 

L'obiettivo del premier - Renzi conta sul fatto che l'interesse generale sia quello di non far finire la legislatura e non tornare alle urne anche se, in fondo, è quello che vuole lui per primo una volta approvata la legge elettorale: tornare alle urne prima che la Consulta si esprima sull'Italicum. Come riferisce un retroscena del Corriere della Sera, Renzi confida che "se la legge non passa salirò al Quirinale". Alla fine, però, potrebbe valere la sensazione di isolamento che serpeggia tra i "dissidenti": "Nessuno vuole la scissione, dove mai potremmo andare?", è una delle frasi ricorrenti in Transatlantico. E' pur vero, in questo dedalo di paure indicibili, minacce e controminacce, che difficilmente gente come Cesare Damiano, Guglielmo Epifani o Nico Stumpo (tanto per fare qualche nome) potrebbe accettare di convivere con un premier-segretario che ha messo il bavaglio in Parlamento e dentro al partito su un tema istituzionale come la legge elettorale. Tutto cambierebbe, al solito, se passasse la richiesta delle opposizioni di voto segreto. Nella più classica tradizione italiana, a quel punto potrebbe succedere di tutto.

martedì 14 aprile 2015

Caivano (Na): Esclusiva - Intervista Video al dott. Giuseppe Papaccioli, candidato a Sindaco "NOI CON PAPACCIOLI"

Caivano (Na): Esclusiva - Intervista Video al dott. Giuseppe Papaccioli, candidato a Sindaco "NOI CON PAPACCIOLI"


di Gaetano Daniele 






Intervento del dott. Giuseppe Papaccioli, candidato a Sindaco con la lista Civica "NOI CON PAPACCIOLI e Nuova Officina delle Idee". Papaccioli: Si avvii un nuovo progetto di città, in rispetto dei singoli luoghi, dalle frazioni di Pascarola e Casolla fino al Parco Verde. E sulla sicurezza nota: La sicurezza è un concetto di legalità diffusa che deve essere trasversale a tutte le organizzazioni politiche, a tutte le organizzazioni di categoria, a tutte le organizzazioni commerciali, ma soprattutto a tutti i cittadini. Infine, si parta dai bambini, dal futuro del nostro Paese, dal futuro della nostra società.



Caivano (Na): Esclusiva - Intervista Video al candidato Sindaco, Arch. Luigi Sirico e al Segretario Giovani Democratici, Giusy Palmiero

Caivano (Na): Esclusiva - Intervista Video al candidato Sindaco, Arch. Luigi Sirico e al Segretario Giovani Democratici, Giusy Palmiero



di Gaetano Daniele 





Nella foto a sx, Giusy Palmiero, Segretario Giovani Democratici,
a dx, Architetto Luigi Sirico, candidato Sindaco Pd


Sirico: Abbiamo sancito un'alleanza politica allargata che va dal Pd a Sel a Ncd. La posta in gioco è troppo alta, oggi la democrazia del nostro Paese è a rischio, non possiamo più permetterci di fallire. E su chi deserta gli incontri, nota: Sono dispiaciuto di non aver avuto un confronto con gli altri candidati a sindaco, mi dispiace che qualcuno si sia sottratto ad un confronto democratico, perchè credo che sia bello anche per i cittadini vedere delle persone che si candidano a governare il Paese per i prossimi 5 anni e poter dire le cose che hanno intenzione di fare. 

Palmiero: Riuscire ad avere a Caivano il wi fi libero e, aderire al consorzio Free wi fi Italia, quindi creare un unica rete anche con altre zone più ampie come Roma e Venezia. Inoltre, abbiamo proposto al nostro candidato Sindaco, Sirico, come utilizzare i beni confiscati alla camorra, cercando di sfruttarli al meglio, coinvolgendo giovani e associazioni. 


lunedì 13 aprile 2015

Terremoto Anas, si dimette il presidente C'entra Delrio (e i viadotti crollati...)

Anas, il presidente Pietro Ciucci si dimette: "Rispetto per il nuovo ministro Delrio"





Terremoto all'Anas: il presidente Pietro Ciucci rimetterà l'incarico (è anche consigliere) subito dopo l'approvazione del bilancio 2014. Lo si legge in una nota sul sito dell'Anas. Ciucci ha incontrato questa mattina, presso la sede del Ministero a Porta Pia, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, comunicandogli la sua intenzione di rimettere l'incarico di consigliere e di presidente di Anas a partire dall'Assemblea degli Azionisti per l'approvazione del bilancio 2014, che verrà convocata, nei termini di legge e di statuto, a metà maggio. La decisione, si legge nella nota dell'Anas, è stata presa "in segno di rispetto per il nuovo ministro al fine di favorire le più opportune decisioni in materia di governance di Anas".

I viadotti crollati - Ciucci negli ultimi giorni è finito al centro di numerose polemiche dopo che il viadotto Himera dell'A19 è sprofondato, portando all'interruzione dell'autostrada siciliana. Ad inizio anno poi l'Anas era finita in un'altra bufera dopo la chiusura di uno svincolo appena inaugurato, a Capodanno, quando fu chiuso preventivamente il viadotto Scorciavacche 2 sulla Statale 121 Palermo-Agrigento. 

La carriera - Nato a Roma il 24 ottobre 1950, Ciucci è presidente dell'Anas dal 2006, ed è stato riconfermato due volte, l'ultima ad agosto 2013. L'11 agosto 2011 è stato nominato Amministratore Unico di Anas Spa, con decreto interministeriale del Ministro dell’Economia e delle Finanze e del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Dal 1987 al 2000 ha lavorato all'Iri, prima di entrare fino al 2002, nel collegio dei liquidatori dell'Iri stessa. Dal settembre 1969 al 1987 aveva lavorato alla Società Autostrade. Dal 4 giugno 2002 al 14 maggio 2013 è stato anche Amministratore Delegato della Società Stretto di Messina.

Crolla il soffitto di una scuola elementare Ristrutturata da poco, feriti 2 bambini

Brindisi, due bambini feriti sotto il crollo del soffitto in una scuola elementare





Due bambini di 7 anni e la loro maestra sono rimasti feriti dopo il crollo del soffitto nell'aula della loro scuola elementare "Pessina" di Ostuni, in provincia di Brindisi. I bambini e l'insegnate erano in aula quando si è staccata la parte centrale dell’intonaco del solaio, un pezzo di circa sei metri quadrati e spesso almeno tre centimetri, ed è caduta sui banchi. I due bambini e la donna sono stati ricoverati in ospedale con lievi ferite. 

Il sostituto procuratore di Brindisi, Pierpaolo Montinaro, ha disposto il sequestro dell'intero immobile della scuola elementare 'Enrico Pessina'. Frequentata da oltre 500 alunni, è stata completamente evacuata. La scuola sarebbe stata ristrutturata recentemente.