Visualizzazioni totali

sabato 10 dicembre 2016

PARLA L'ECONOMISTA "Nuovo premier? Ecco cosa deve fare. Solo così possiamo evitare il disastro

Cosa non deve fare il prossimo premier: la ricetta salva-Italia dell'economista



Ogni giorno che l'Italia passa senza un governo stabile aumenta sempre di più il rischio di assistere al tracollo dell'intero sistema bancario. L'allarme è partito dall'economista Giulio Sapelli che, in un'intervista al Giorno, mette in guardia sui pericoli a cui il Paese si sta esponendo con questa nuova crisi di governo: "il nostro sistema bancario è sull'orlo del baratro, servono almeno 30 miliardi". Un tesoretto che solo un governo può concretizzare: "uno qualunque, politico, tecnico o balneare, che risolva il nodo banche" per poi tornare al voto in primavera.

Secondo la ricetta di Sapelli, il prossimo premier dovrebbe innanzitutto evitare uno degli errori commessi da Matteo Renzi proprio nell'ultima campagna elettorale: "La sua condotta, che voleva dimettersi immediatamente, non aiuta a rassicurare gli investitori - ha detto il professore - troppo dominato da se stesso per avere senso di responsabilità giuridico-morale verso la Patria. Ora non faccia gesti inconsulti: serve un governo, qualunque, che entro Natale faccia il decreto sulle Popolari, poi si occupi dei dossier Mps e Unicredit, solo per queste due banche servono 30 miliardi".

Banche, immigrazione, Europa e Italicum Che cosa ha detto la Meloni a Mattarella

Banche, immigrazione, Europa e Italicum. La Meloni a Mattarella



"Noi faremo la nostra parte in termini di responsabilità come lo chiediamo agli altri, abbiamo la nostra proposta, che non è quella che preferiamo, che parte dall’Italicum per fare veloce. Su questa proposta continuiamo a chiedere un tavolo in primis con le altre forze di centro destra per fare una proposta unica alla maggioranza e al partito democratico". Lo ha detto Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ribadendo la richiesta di "elezioni a data certa", al massimo entro marzo. "Poi - ha aggiunto - porteremo questa proposta, che tra le altre cose prevede l’introduzione delle primarie per legge come richiesto in particolare ds Forza Italia. Su queste base andremo a dialogare volentieri con il Pd, con la maggioranza per cercare una soluzione che possa essere quanto più possibile condivisa. In ogni caso non diamo la nostra disponibilità a governi nati per fare la legge elettorale e nion gli interessi degli Italiani perché i governi non si fanno per fare la legge elettorale ma si fanno per affrontare i problemi della genete. Un governo nato per fare la legge elettorale - ha concluso - rischia di perdere mesi e mesi di tempo mentre ci sono i problemi del Monte Paschi di Siena, delle banche, della povertà, dell’immigrazione fuori controllo, dei rapporti con l’Europa e di tutti quei problemi dei quali gli italiano vorrebbero che ci occupassimo".

Hai capito il figlio di Sergio Mattarella? Soffiata: quale super-poltrona si prende

Bernardo Mattarella, il figlio del presidente verso la presidenza della Sna



Nei giorni frenetici delle consultazioni per trovare un nuovo governo piovono notizie "trasversali" su Sergio Mattarella. A darne conto è affaritaliani.it, secondo cui Bernardo Mattarella, il figlio del presidente della Repubblica, sarebbe il principale favorito per la presidenza della Sna, la Scuola nazionale di alta amministrazione il cui fine è selezionare funzionari e dirigenti per il settore e provvedere alla loro formazione. Non molto conosciuta tra il grande pubblico, la Sna rappresenta una grande occasione per il figlio dell'inquilino del Colle.

venerdì 9 dicembre 2016

Imu e Tasi, occhio alla scadenze: chi deve pagare (e chi è esente)

Imu e Tasi, occhio alla scadenze. Chi deve pagare (e chi è esente)



Entro il 16 dicembre 2016 va pagato il saldo di Imu e Tasi. Ricorda il Corriere della Sera che se si posseggono immobili per cui non siano cambiate durante l’anno le condizioni di titolarità l’incombenza si risolve replicando il bollettino postale o il modello F24 presentati per la rata di acconto di giugno specificando che si tratta del saldo.

L'Imu (e la Tasi dove è prevista) è dovuta per il possesso di: 1) immobili residenziali delle categorie catastali “di lusso” A/1, A/8 e A/9, in questo caso le aliquote variano a seconda che si tratti di abitazioni principali o meno; 2) immobili diversi dall’abitazione principale, o assimilata, e dalle sue pertinenze. Per quanto riguarda queste ultime, l’esenzione si applica solo a un’unità per tipo: se ad esempio ci sono due box, il primo (ovviamente quello con la rendita catastale maggiore) può essere esentato, sul secondo si paga. Qualora sull’immobile vi sia un diritto di usufrutto o di abitazione (come quello che detiene il coniuge superstite sull’abitazione coniugale) l’Imu, se dovuta (ma il caso è raro), è a carico di chi abita la casa e non da chi la possiede.

Per abitazione principale si intende l’immobile in cui il proprietario ha sia la residenza fiscale sia la dimora abituale. Vi sono però alcuni casi in cui è possibile derogare a questo requisito: 1) gli immobili posseduti da personale delle forze dell’ordine, delle forze armate, della protezione civile e delle prefetture trasferiti per motivi di lavoro, purché l’immobile di cui sono titolari non risulti locato; 2) gli immobili occupati dal coniuge separato a cui il Tribunale abbia assegnato l’abitazione anche se la titolarità è in capo all’altro coniuge; 3) le case popolari, le abitazioni di housing sociale e quelle assegnate dalle cooperative indivise ai soci o agli studenti; 4) le case possedute da soggetti ricoverati in permanenza in casa di cura purché l’immobile non risulti locato e solo se la delibera comunale prevede espressamente l’assimilazione all’abitazione principale.

Per effettuare il calcolo delle imposte bisogna innanzitutto conoscere la rendita catastale dell’immobile. Imu e Tasi dovute poi si ottengono aumentando la rendita del 5% e applicando il coefficiente moltiplicatore previsto per ogni tipologia; per citare solo i più comuni: 160 per gli alloggi e i box; 80 per gli uffici; 55 per i negozi. Così si ottiene l’imponibile su cui applicare l’aliquota.

Ennio Doris ha scelto il premier: "Ecco chi voglio. Altrimenti il caos"

Ennio Doris: "Padoan premier per trattare con l'Europa. Altrimenti il sistema bancario rischia"



Presidente di Mediolanum, fedelissimo di Silvio Berlusconi e presenza fissa sui media italiani, Ennio Doris non si esime dal dare il suo contributo alla risoluzione della crisi di governo. "Non mi faccia parlare di politica, non ho nessuna voglia di ragionare su governi di coalizione o cosa debba fare questo o quell'altro protagonista", premette in un'intervista a Il Giorno. Poi, però, tradisce le sue intenzioni e di politica ne parla, eccome. Ci arriva disquisendo di banche e del timore che otto istituti stiano per fallire: "Il credito - spiega - ha pagato più degli altri la catena di fallimenti di piccole e medie imprese, che ha provocato l'80% delle perdite". Gli aumenti di capitale, continua, non sono bastati "perché si è continuato a buttare denaro, senza tappare la falla". Dunque, ora, "servono le promesse del tesoro, la decisione che, se gli aumenti non andassero a buon fine, ci sarà la mano pubblica a salvare tutto. Come hanno fatto in Germania. È l'extrema ratio".

Quando gli si chiede se l'Europa accetterà l'eventuale intervento del Tesoro, in primis su Mps, Doris profetizza: "Alla fine non potrà che accettare. L'Italia non è la Grecia, il sistema bancario è la spina dorsale che regge la terza economia della Ue. Ed è solido perché così la pensano i risparmiatori". Ed è al termine del ragionamento sulle banche, già piuttosto politico di suo, che il fidatissimo del Cavaliere si sbottona su quella che ritiene la migliore opzione possibile in questo momento politico. Gli si chiede quale governo dovrebbe trattare ora con l'Europa e Doris risponde: "Il ministro Padoan può farcela, anche in veste di premier. Dovrà solo ribadire che la crisi del sistema bancario italiano va evitata per tutelare l'Europa. Bisogna ricostruire il capitale di fiducia verso le banche, non solo il capitale denaro. Sono convinto - conclude - che anche la Ue farà tutto il possibile prima di far fallire una banca".

Monte dei Paschi affondata dall'Europa Il disastro, ora è a un passo dal bail in

MPS affondata dall'Europa. Il disastro, ora è a un passo dal bail in



La Bce avrebbe respinto la richiesta avanzata da Mps di una proroga al 20 gennaio per il completamento dell’aumento di capitale privato fissato a fine. Lo si apprende da fonti finanziarie. Appena è rimbalzata la notizia, il titolo in Borsa è arrivato a perdere fino al meno due per cento poi è risalito a meno 1,5% infine ha perso oltre il 4 per cento ed è stato sospeso.

A questo punto l'intervento pubblico che Matteo Renzi aveva voluto evitare diventa l'unica strada percorribile. Tecnicamente possiamo parlare di bail.in: lo Stato subentra al consorzio di garanzia e si azzerano i bond subordinati ma con il ristoro della clientela retail esposta per circa 2 miliardi. 

Presi due scafisti, i giudici li scarcerano Il motivo? Roba da matti (e li paghiamo)

Arrestati due scafisti, i giudici li scarcerano. Il motivo? Da matti (e li paghiamo)



Non basta essere scafisti per restare in carcere. Almeno non a Catania, dove i giudici del Tribunale del riesame, la presidente Maria Grazia Vagliasindi e i colleghi a latere Paolo Corda e Claudia Ferlito, hanno accolto scarcerando due uomini del Nord Africa arrestati il mese scorso nel porto di Pozzallo. In quell'occasione erano state soccorse 230 persone e diverse testimonianze avevano indicato i due come gli scafisti di quella disperata traversata che aveva portato il barcone fino alle coste della Sicilia.

Secondo i giudici però non c'è prova che i due facciano gli scafisti per mestiere, ritenendogli quindi solo occasionali trafficanti di persone. I due dovranno presentarsi per due volte a settimana in caserma dai carabinieri per l'obbligo di firma, ma nel frattempo saranno ospiti del Cara di Mineo, naturalmente a spese dello Stato.