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mercoledì 7 dicembre 2016

Il "ricatto" di Renzi a Mattarella Verso il caos: le sue due richieste

Quirinale: governo istituzionale, riforma elettorale e voto in primavera



Al termine di una giornata e di indiscrezioni, le voci convergono in una direzione: Matteo Renzi, dopo aver congelato a brevissimo termine le dimissioni, starebbe lavorando all'apertura di un governo di responsabilità nazionale che coinvolga tutti i partiti, dove ovviamente non sarebbe il premier (le dimissioni dovrebbero arrivare nella serata, dopo l'ok definitivo alla legge di Bilancio). Ma non è tutto: Renzi avrebbe messo come condizione il fatto che venga subito approvata una legge elettorale per poter andare al voto in primavera. Queste le condizioni poste dal premier dimissionario, nonché segretario Pd.

Sono però diverse le criticità relative alla proposta di Renzi. La prima: pare difficile, per non dire impossibile, che la Lega Nord di Matteo salvini o il M5s accettino un governo che coinvolga tutti i partiti. Ma non è tutto: per quanto il punto di un governo "di tutti" sia gradito a Silvio Berlusconi, quest'ultimo non vede di buon occhio il voto in primavera. Troppo presto, secondo il Cav: non manca il tempo per riorganizzare e ricompattare il centrodestra. All'orizzonte, dunque, si profila un nuovo scontro istituzionale. Scontro, per altro, destinato a proporsi tra poche ore, quando verrà approvata la legge di Bilancio: le opposizioni, infatti, protestano. I capigruppo della Lega Nord e M5s chiedono infatti che vengano "eliminate tutte le marchette pre-elettorali inserite prima del voto di domenica", sottolineando che "non ci sono le basi per l'approvazione rapida della legge".

"NESSUNA CHIAMATA, MA..." Ora Salvini ci pensa davvero: clamoroso messaggio al M5s

Matteo Salvini sull'ipotesi di alleanza col M5s: "Per ora nessuna chiamata, ma..."


Dopo il referendum la politica è in fermento. Certo, il centrodestra. Ma anche il M5s, che fiuta la ghiottissima occasione, tanto che Beppe Grillo ha nuovamente vietato ai suoi la televisione: ogni passo, ora, deve essere concordato. Ma con l'incombente riforma elettorale, senza alleanze ai grillini Palazzo Chigi sarebbe "vietato". Ed è dunque in questo contesto che i vertici M5s hanno aperto alle alleanze. Lo ha confermato Massimo Bugani, fedelissimo dei Casaleggio. E per le alleanze si guarda a destra. Alla Lega Nord, soprattutto.

"A me, per ora, non ha chiamato nessuno", ha spiegato Matteo Salvini. L'idea di un'alleanza di governo Lega-M5s non è sua, ma lo stuzzica: sulla carta, ci sarebbero i numeri per vincere, però sacrificando (s'ipotizza) sicuramente Forza Italia e probabilmente anche Giorgia Meloni. Sulla voce d'intesa grillino-leghista, Salvini aggiunge: "Non so come sia nata e in verità non so come possa crescere. Certo, entrambi abbiamo chiesto subito e chiediamo che agli italiani venga riconosciuto il diritto di andare a votare, la nostra è un'alleanza per andare subito alle urne, ma non vedo come si possa andare oltre". Una chiusura, ma neppure troppo notte. Anzi, una chiusura che assomiglia ad un'apertura. Da entrambi gli schieramenti arrivano segnali. Se son rose...

martedì 6 dicembre 2016

Briatore, l'ultimo lussuoso affare Cosa fa a Montecarlo (e con chi)

Briatore con Lvmh apre una pasticceria Cova a Monte Carlo


Risultati immagini per flavio briatore apre una pasticceria a montecarlo

Cova, marchio del gruppo Lvmh, ha stretto una partnership con l’imprenditore Flavio Briatore per l’apertura di Cova Monte Carlo. Dopo Hong-­Kong, Tokio e Shanghai e le recenti  aperture di Beijing e Taipei, Cova rafforza la sua presenza internazionale, con il primo Café in Europa, nel cuore della cittadina monegasca, al 19 di Boulevard des Moulins. L’apertura è prevista per  la primavera 2017. Il nuovo spazio disegnato dallo studio RetailDesign dell’architetto e progettista veneziano Paolo Lucchetta, rievocherà in chiave contemporanea l’atmosfera che ha reso celebre Cova dal 1817.

"Nel 2017 il nostro marchio celebrerà i 200 anni di storia, siamo quindi profondamente orgogliosi di aprire il primo Cova Café in Europa in collaborazione con Flavio Briatore, un imprenditore con cui condividiamo valori comuni e il desiderio di offrire prodotti di altissima qualità, legati al nostro savoir-faire e alla nostra  tradizione" commenta Paola Faccioli, ceo di Cova.

Ti rubano la carta di credito in 6 secondi Ecco come fanno gli hacker (e come ti puoi salvare)

In 6 secondi ti rubano la carta di credito. Come fanno gli hacker (e come salvarsi)



Quasi tutti i circuiti di carte di credito sarebbero potenzialmente in pericolo e con loro i conti dei loro clienti. Secondo uno studio dell'università britannica di Newcastle pubblicato su Ieee security & privacy, un hacker potrebbe impossessarsi dei dati di una carta in circa sei secondi.

Il metodo degli attacchi prevede che siano generati sistematicamente milioni di varianti di dati delle carte. Un'offensiva come questa viene rilevata dal sistema di sicurezza del circuito solo se possiede un metodo di controllo centralizzato, come ad esempio Mastercard. Recentemente ha subito un attacco di questo genere la Tesco Bank, ma i titolari delle carte non sono del tutto indifesi: una volta acquisiti i dati bisogna riuscire a spendere quel denaro, a quel punto scatterebbero altri controlli direttamente sul conto, segnalando al titolare se ci sono movimenti non autorizzati.

Brasile, italiano fatto a pezzi col machete Cosa faceva e perché l'hanno massacrato

Brasile, italiano fatto a pezzi col machete. Perché l'hanno massacrato



Un turista italiano è stato ucciso a colpi di machete in casa in Brasile, a poco più di 2 settimane dall’omicidio di un’altra connazionale, Pamela Canzonieri. Alberto Antonio Pierluigi Baroli, 51enne manager milanese, riferiscono i media locali, stava dormendo con la sua compagna italiana in un appartamento a Praia das Fontes, Beberibe, a circa 80 chilometrri da Fortaleza, quando, secondo la polizia dello Stato del Ceara, intorno all’1:30 individui si sono introdotti nella sua abitazione. Sembra che la moglie della vittima 50enne, sia riuscita a nascondersi nel bagno. Nell’appartamento c'è stata una colluttazione durante la quale l’italiano è stato colpito con l’arma da taglio ed è morto sul colpo. I malviventi sono scappati a bordo di un veicolo che li attendeva all’esterno dell’abitazione con un bottino di circa 5.000 euro, un computer e un cellulare. La polizia ha arrestato una donna, Damiana Paiva da Silva, 27 anni. La donna è responsabile del crimine, commesso insieme a due uomini e due 16enni, una ragazza e un ragazzo. Nell’abitazione di uno di questi, a Fortaleza è stata trovata la merce rubata. La polizia ha trovato anche altri oggetti rubati nell’appartamento di un turista vicino. Il 17 novembre Pamela Canzonieri, 39enne cameriera di pavia, è stata uccisa a Morro de Sao Paulo, nello stato di Bahia. Per quell’omicidio la polizia aveva arrestato Antonio Patricio dos Santos, conosciuto come Fabricio, uno spacciatore già ricercato per le sue attività illecite, che dopo l’arresto ha confessato.

Con la vittoria del NO ecco chi rischia l'estinzione politica

Con la vittoria del NO ecco chi rischia l'estinzione politica 



di Gaetano Daniele




C'è un gruppetto di politici, alcuni che ricordano anche amicizie con tutankhamon, che dopo la schiacciante vittoria del NO, sono diventati un po nervosetti. Anche se ognuno di loro la pensa (assai) diversamente dall'altro. Il gruppetto ora suda freddo. Sudano freddo perchè tra loro ci sono parlamentari che hanno superato la soglia dei 15 anni di parlamento. Dinosauri della politica. E che quindi a norma dell'articolo 21, comma 3 dello statuto del PD, non potrebbero essere più ricandidati. A guidare il gruppo di quelli che dovrebbero dire addio allo scranno parlamentare c’è un pezzo da Novanta del partito, che ha nel suo curriculum ogni carica interna ed oggi è ministro dei Beni culturali: Dario Franceschini.

Rodotà-Zagrebelsky, prof premier: piano per mandarli a Palazzo Chigi

I professori: il piano per mandare Rodotà e Zagrebelsky a Palazzo Chigi



Dal governo dei tecnici a quello dei professori. Sul sito di Micromega, tempio dei salottieri sinistri d'Italia, Paolo Flores D'Arcais invoca "elezioni rapide con un governo rispettoso del risultato elettorale, che può essere solo un governo Rodotà-Zagrebelsky di coerenza costituzionale". Sì, proprio loro: Stefano Rodotà, 83 anni, mitico candidato dei 5 Stelle al Quirinale nel 2013, e Gustavo Zagrebelsky, 73enne in prima fila nella battaglia referendaria del No e sfidante di Matteo Renzi in un chiacchieratissimo faccia a faccia da Enrico Mentana su La7.

"Ora l'establishment sconfitto nel referendum è in febbrile attività per impedire che la vittoria del No abbia il suo coerente sbocco politico", si legge nell'appello di Flores D'Arcais. Per questo ci vogliono "elezioni al più presto, ma con un governo che rompa una continuità che i cittadini hanno rifiutato e condannato". "Ha vinto la Costituzione. La Costituzione di Calamandrei, De Gasperi, Terracini". Purtroppo per Flores D'Arcais, i padri costituenti non sono più candidabili a Palazzo Chigi causa decesso. Nessun problema, di costituzionalisti ce n'è a volontà e si può ragionare ora sul sostituire la "Costituzione a misura di oligarchie" di Renzi con "una Costituzione giustizia e libertà".