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mercoledì 23 dicembre 2015

"Io, in aereo con la bomba accanto": Air France, il racconto di un italiano

"Il mio volo in aereo con la bomba accanto": Air France, il pauroso racconto di un italiano



Sui chiama Domenico Achilarre, ha 49 anni e lavora come portiere in un residence toscano. E lui era tra gli otto italiani che sabato sera si sono imbarcati sul volo Air France partito dalle Mauritius e diretto a Parigi, un volo costretto ad un atterraggio d'emergenza in Kenya per un falso allarme bomba. Achilarre, ora, racconta quello che ha provato a Il Tempo: "Io dormivo e mi hanno svegliato quando hanno annunciato che l'aereo, che al momento sorvolava la Somalia, sarebbe tornato indietro per atterrare a Mombasa per problemi". E ancora: "Mi sono accorto che era grave quando hanno messo giù gli scivoli per scendere e ci hanno detto di farlo velocemente. A quel punto ho capito. Ho visto tutti molto agitati, qualcuno scendeva scalzo. Appena a terra ci hanno detto di correre verso l'aeroporto".

Ma anche quando l'aereo ad alta quota, qualcuno, aveva capito che cosa stava accadendo: "Qualcuno - prosegue nel racconto - parlava di arresti, altri di un ordigno che non doveva scoppiare. I passeggeri che non dormivano quando è accaduto il fatto hanno raccontato che ad un certo punto tutto l'equipaggio si è spostato verso la coda dell'aereo, c'era molta agitazione. Uno degli italiani era sveglio e quando ha capito di cosa si trattava si è sentito male". Insomma, il signor Achilarre sapeva della bomba quando ancora era a bordo del velivolo. E infine, mostra di avere qualche dubbio sulla ricostruzione ufficiale. Infatti, quando gli chiedono quando ha capito che si trattava di un falso allarme, risponde: "Lei che ne pensa? Crede davvero al falso allarme? La sensazione, però, è che Air France non vuole dire più di tanto".

"La storia scottante su De Martino..." La verità: perché Belen lo ha lasciato

"La storia scottante di De Martino...". La verità: perché Belen lo ha lasciato



Dopo mesi di indiscrezioni, la conferma (con tanto di comunicato stampa spedito all'Ansa): tra Belen Rodriguez e Stefano De Martino è finita. Una notizia anticipata sin dallo scorso febbraio da Dagospia, che ora "rivendica" lo scoop e aggiunge ulteriore pepe al caso. Su Dago, infatti, si legge che "tra i due, infatti, già da almeno un annetto buono, i rapporti erano solo strumentali al rigonfiamento dei rispettivi conti correnti". Un matrimonio di comodo, insomma, perché (recita sempre Dago) la coppia era "una inesauribile fonte di fatture e bonifici", tra campagne pubblicitarie, ospitate e set fotografici.

Poi ulteriori indiscrezioni. Si parla della "faida" tra le due famiglie. Sempre secondo Dago, infatti, "i Rodriguez e i De Martino non si sono mai stati troppo simpatici e, probabilmente, entrambe le famiglie avevano assai contato sul rapporto pecuniario della coppia più mediatica del sottobosco televisivo". Infine, l'ultima bomba (o insinuazione, fate voi) sulle reali ragioni della rottura: che cosa ha portato al comunicato stampa di oggi? Dago risponde: "In mezzo c'è un'altra storia. E che non riguarda lei. Una storia forse scottante e che mai verrà comunicata e che appartiene alla sfera privata del De Martino".

Stasi, un retroscena dal carcere: si parla di tasse, diventa una "belva"

Alberto Stasi, un retroscena dal carcere: parlano di tasse, diventa una "belva"


di Franco Bechis
@FrancoBechis


Alberto Stasi dopo la condanna a 16 anni per l'assassinio della sua fidanzata Chiara Poggi a Garlasco si è consegnato subito al carcere modello di Bollate per l'espiazione della pena. Il giorno dopo è andato a trovarlo un parlamentare del Pd, Giacomo Portas, che è anche a capo del movimento de I Moderati. Lo ha trovato incredibilmente sereno e tranquillo, vista la situazione. Poi però Stasi gli ha chiesto: «Cosa fa in Parlamento? Di che si occupa?». E Portas: «Sono presidente della commissione bicamerale sull'anagrafe tributaria, mi occupo soprattutto di fatturazione elettronica e di tasse...». Non l'avesse mai detto. Stasi, che durante i vari processi ha iniziato a fare il commercialista, si è messo subito a discutere di tasse. E più ne parlava, più diventava una belva: «Prenda l'Imu, cosa dobbiamo fare noi commercialisti? Avete cambiato le regole otto volte in sette anni. Un casino. Non parliamo poi delle proprietà indivise dei separati o divorziati. Le regole sono confusissime, non si riesce a venire a capo di nulla. In Parlamento sembrate godere a complicare la vita a noi professionisti...». Un diluvio di domande, chiarimenti e vibrate proteste. «Non riuscivo più a venire via, saremo stati un'ora e mezzo a discutere - racconta Portas - quel ragazzo ha una vera passione per il fisco...».

martedì 22 dicembre 2015

Canone in bolletta, incassi record Quanto guadagna la Rai: le cifre

Il maxiregalo di Renzi. Quanto guadagnerà la Rai con il canone in bolletta


Il cavallo di viale Mazzini

Sarà un 2016 molto ricco per la Rai grazie all'imposizione del Canone nella bolletta elettrica voluto dal Governo Renzi. Più precisamente nelle casse di viale Mazzini entreranno almeno 420 milioni di euro, da sommare con i 1569 già registrati nel 2014. Secondo il rapporto di Ricerche e Studi Mediobanca, il nuovo importo di 100 euro ridurrà drasticamente anche l'evasione che oggi si attesta sul 30,5%, arrivando a solo il 5%. In questo modo la Rai diventerebbe il primo gruppo televisivo in Italia per ricavi.

In Europa - Secondo lo studio, già prima della sua riduzione, il canone Rai era tra i più bassi d'Europa, considerando che nel 2014 era pari a 113,5 euro, contro i 133 in Francia, 175,3 nel Regno Unito e 215,8 in Germania. Un primato in positivo per l'Italia che si accompagnava a un altro negativo per il tasso di evasione, quasi inesistente nel resto d'Europa, fatta eccezione per il già minimo 5% nel Regno Unito.

Cosentino, gip nega alla moglie di incontrarlo in carcere: «Trattato peggio di un boss»

Cosentino, gip nega alla moglie di incontrarlo in carcere: «Trattato peggio di un boss»




Fonte: Il Mattino




Il gip del Tribunale di Napoli Nord ha negato a Marisa Esposito, moglie di Nicola Cosentino, l'autorizzazione a recarsi nel carcere di Terni per incontrare il marito. La donna è imputata nel processo sui favoritismi che Cosentino avrebbe ricevuto quando era recluso a Secondigliano. La decisione è stata contestata dagli avvocati che hanno presentato nuova istanza per il 23 dicembre. «Esposito non vede da nove mesi il marito - spiega l'avvocato De Caro - neanche ai boss al 41bis si toglie questo diritto fondamentale»

Bolzano la città dove si vive meglio La vera sorpresa è al secondo posto

Qualità della vita, Bolzano prima e Reggio Calabria ultima


Mercatini di Natale di Bolzano 

E' Bolzano la città italiana che offre la migliore qualità della vita. Ma la vera e propria sorpresa, nella classifica del Sole 24 Ore sulla qualità della vita nelle città italiane, è Milano che si piazza al secondo posto. A chiudere il podio c'è Trento. I criteri valutati nella ricerca sono tenore di vita, lavoro, servizi, popolazione, ordine pubblico e tempo libero. E' la quinta volta in 26 anni che il capoluogo altoatesino conquista la vetta della speciale classifica. L'ultima nel 2012. Ecco i suoi punti di forza: nelle prime due macroaree, Tenore di vita e Affari e lavoro, Bolzano eccelle nel tasso di occupazione (71% contro una media del 56%), nella quota di crediti in sofferenza (solo 5,7%, ossia meno di un terzo rispetto al valore medio) e nei consumi (2.660 euro per famiglia, 700 in più della media).

Impietoso il confronto con il sud in generale e con Reggio Calabria in particolare, piazzatasi al centodecimo e ultimo posto. La città calabrese ottiene i piazzamenti peggiori nelle tre macroaree Tenore di vita, Affari e lavoro e Servizi Ambiente e Salute: alta è infatti la quota degli impieghi a rischio (36%), basso il patrimonio familiare medio (193mila euro contro una media di 345mila), la quota di export sul Pil (meno del 2%), la dotazione di asili nido (coperto meno del 2% dell’utenza).

Il virus che vi uccide il cane in 4 giorni Colpite due delle razze più diffuse

L'Alabama Rot, il virus che ti uccide il cane in 4 giorni



E' allarme in Gran Bretagna per quella che si sta trasformando in una vera e propria epidemia. Il gergo scientifico è nota come malattia glomerulare reale e cutanea idiopatica, ma è volgarmente nota come Alabama Rot o malattia mangia-carne. Colpisce i cani e nel 90% dei casi è letale. Difficile da individuare per il pelo che nasconde all'inizio l'infezione, agisce in tre-quattro giorni. A esserne colpiti sono sopratutto cocker spaniel e labrador, che muoiono in genere per problemi ai reni. Il primo caso in Gran Bretagna fu registrato nel 2012 e secondo il Mirror le morti accertate finora sono state almeno 60.