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venerdì 18 dicembre 2015

"Sono fiera di papà, perché lui..." Sfiducia respinta, ma che imbarazzi

Maria Elena Boschi, sfiducia respinta alla Camera: "Niente favoritismi, sono orgogliosa di mio padre, ha umili origini"



"Se mio padre ha sbagliato deve pagare, ma se ha sbagliato non può essere giudicato da un tribunale dei talk show". Inizia così l'autodifesa del ministro delle Riforme Maria Elena Boschi a Montecitorio, dove il Movimento 5 Stelle ha presentato una mozione di sfiducia (respinta con 373 no) nei suoi confronti per il caso del crac della Banca Etruria, di cui suo padre Pierluigi Boschi è stato vicepresidente. "Non è mia intenzione esprimere valutazioni della campagna in atto contro di me e della mia famiglia", continua la Boschi, che però preferisce iniziare toccando i tasti dell'emotività con aneddoti da libro cuore. Il padre è dipinto come uomo "umile e onesto", che ha "fatto sacrifici" per far studiare i figli. "Mio padre è di origine contadina e ogni giorno si faceva 5 chilometri a piedi per andare a scuola. Questa è la storia semplice e umile di mia famiglia, non le maldicenze uscite in questi giorni. Lasciate dire con il cuore. Io amo mio padre e non mi vergogno a dirlo. Mio padre è una persona perbene e sono fiera di lui. E sono fiera di essere la prima della famiglia ad essersi laureata". 

"Nessun favoritismo" - Quando si entra nel merito delle accuse, la Boschi alza i toni: "I provvedimenti del governo hanno pur indirettamente favorito la mia famiglia? È questa la domanda. Se la risposta fosse sì, sarei io la prima a ritenere necessarie le mie dimissioni. E dire che Banca Etruria è la banca della famiglia Boschi non corrisponde alla realtà dei fatti". "Nessun favoritismo, nessun conflitto d'interessi - ribadisce -. Nessuno della mia famiglia ha acquistato o venduto azioni di Banca Etruria dopo il decreto del governo, gli ultimi movimenti risalgono al luglio 2013, senza plusvalenze ma con minusvalenze".

"Invidie contro di me" - Uno dei passaggi-chiave per comprendere quanto l'autodifesa della Boschi faccia acqua, però, è forse un altro: "Fare il ministro a 34 anni può attirare invidie e maldicenze, non mi fanno paura perché sento l'amicizia e l'affetto di colleghi e amici. Sfido chi presenta la mozione di sfiducia. Non vi consento di mettere in discussione la mia onestà, non ve lo consento io e non ve lo consente la realtà dei fatti che è molto più forte del pressapochismo e della demagogia". Altro che sfiducia: fiducia sulla fiducia.

LO SBERLEFFO Gli auguri della Papessa Al Papa: "Buon Natale, ca..."

Vatileaks, gli auguri della Chaouqui al papa via Twitter



Si era difesa dalle prime accuse per il caso Vatileaks (per il quale è ora finita a processo) su Facebook. come se fosse non una collaboratrice del papa su una questione tanto spinosa come la banca vaticana, ma una concorrente di Masterchef o del Grande Fratello accusata di aver barato. E con la stessa leggerezza, Francesca Immacolata Chaouqui, ha pensato bene di fare via Twitter gli auguri di Natale nientemeno che a Bergoglio. "Sarò anche stata un errore, Ma tu Pontifex mi sei rimasto nel cuore, in fondo io volevo solo aiutarti. Buon compleanno capo!».

Lo sciopero che minaccia il Natale Niente spesa, pranzi e cenoni a rischio

Sciopero nazionale nei supermercati: spesa a rischio nell'ultimo sabato prima di Natale



State pensando al sabato prima di Natale, 19 dicembre, (domani) per fare al supermercato il grosso della spesa in vista di cenoni e pranzi di Natale? Un bel carrello zeppo di ogni ben di Dio e il più è fatto. Le cose, però, potrebbero essere più difficili del previsto perchè proprio per sabato 19 dicembre i sindacati della grande distribuzione hanno indotto uno sciopero nazionale dei lavoratori. Alla base della protesta c'è il mancato rinnovo del contratto di categoria. Mentre infatti la Confcommercio (cioè i negozianti) ha trovato l'intesa sulla base di 85 euro in più, nella grande distribuzione l'accordo non si trova. La controparte, "Federdistribuzione", da parte sua la menta che lo sciopero "è un grosso problema nell'ultimo sabato prima di natale, un giorno molto importante per gli acquisti". Anche per i clienti.

La maledizione di Schumacher Cos'è successo sulla pista della tragedia

Ragazzino muore sulla stessa pista della tragedia di Schumacher



Un ragazzo inglese di 17 anni è rimasto ucciso durante una vacanza sulla neve con la sua famiglia dopo aver sbattuto con violenza la testa mentre sciava nello stesso punto della pista di Meribel, nelle Alpi francesi, dove nel 2013 fu vittima di un incidente altrettanto grave l’ex campione di Formula 1 Michael Schumacher, che ancora oggi lotta per la sua vita.

Secondo i media locali, i soccorritori avrebbero tentato l’impossibile per rianimare l’adolescente, ma il ragazzo sarebbe morto sul colpo. A causa della scarsità della copertura nevosa, lo sciatore sarebbe finito con la testa sul terreno duro appena fuori dalla pista. Le autorità hanno intanto aperto una inchiesta per chiarire la vicenda.

Renzi rispolvera l'uomo-spot: dovrà risolvere lui la grana-banche

Banche salvate, l'idea di Matteo Renzi: "Arbitrato a Raffaele Cantone"



"Il nostro governo ha l’idea di fare un arbitrato da affidare all'Autorità anti-corruzione guidata da Raffaele Cantone". Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi, parlando della crisi di Banca Marche, Banca Etruria, Carife e CariChieti. L'arbitrato che dovrà decidere sui "ristori" per i risparmiatori truffati dalle quattro banche salvate è una soluzione che nei giorni scorsi la Commissione europea ha fatto sapere di ritenere "una idea molto buona". Cantone, nominato presidente dell'Autorità anti-corruzione proprio da Renzi, è secondo il premier "una assoluta garanzia di terzietà e indipendenza". 

"Chi ha sbagliato pagherà" - Renzi, lasciando il pre-vertice del Pse a Bruxelles, ha sottolineato: "Nell'operazione abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare in ottemperanza delle regole europee". In ogni caso "chi ha sbagliato pagherà e verificheremo caso per caso se ci sono state truffe" a danno dei sottoscrittori di obbligazioni subordinate.

Banca Etruria, l'sms di Cazzullo & co a Libero in risposta all'articolo di Franco Bechis: "Quanto ci hanno pagato per due articoli"

Banca Etruria, la risposta di Cazzullo, Folli, Grasso e Venturini: "Due articoli a testa per 600 euro lordi"


Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Aldo Cazzullo, Stefano Folli, Aldo Grasso e Franco Venturini in relazioni all'articolo di Franco Bechis pubblicato su Libero di martedì 15 dicembre e ripubblicato da il Notiziario sul web. E intanto sempre Bechis ha scoperto un'altra firma vip che ha collaborato con la rivista: è Dario Di Vico, inviato del Corriere della Sera.

Ecco la missiva inviata a Libero da Aldo Cazzullo. Caro direttore, il nostro rapporto con la rivista della Banca Etruria è consistito in due articoli a testa - su una rivista che esce da 32 anni - pagati 600 euro lordi, giustamente dimezzati dalle tasse. Un saluto cordiale. 

Aldo Cazzullo, Stefano Folli, Aldo Grasso, Franco Venturini

Renzi fa saltare una testa in Europa La coltellata a Letta (e a Prodi)

Renzi ai ferri corti con l'Ue caccia l'ambasciatore a Bruxelles



Clausole di bilancio, migranti, gasdotto North Stream. Tre argomenti sui quali il nostro governo è ai ferri corti con la Commissione europea. L'ultimo caso è proprio quello del raddoppio del gasdotto che collega Germania e Russia e che, secondo Palazzo Chigi, sarebbe una lampante violazione delle sanzioni imposte dalla stessa Ue alla Russia di Putin. Quella stessa Ue, che proprio per punire Putin, aveva detto no al "South Stream", il gasdotto nel quale l'Eni avrebbe avuto un ruolo-chiave.

Sarebbe, Matteo renzi, talmente furioso a proposito dei rapporti con la Commissione, da aver deciso di rimuovere anzitempo dal suo incarico l'ambasciatore italiano a Bruxelles, Stefano Sannino. Individuato, evidentemente, come il "colpevole" dello stallo o il "capro espiatorio" da sacrificare per la scarsa influenza di Roma nelle principali questioni europee. Tra l'altro Sannino (che verrebbe trasferito a rappresentare l'Italia a Madrid) avrebbe mesi fa mancato la nomina a segretario generale della Ue proprio per lo scarso sostegno di Palazzo Chigi. A scriverlo è il Corriere della Sera, che sottolinea come Sannino, già "sherpa" di Romano Prodi al G8, una vita dentro le istituzioni Ue e uno dei migliori conoscitori della macchina comunitaria, sia stato nominato a Bruxelles da Enrico Letta. Al suo posto arriverebbe Cesare Maria Ragaglini, attuale ambasciatore a Mosca.