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lunedì 7 dicembre 2015

La storia che fa commuovere la Finanza Ecco il gesto dell'anziana di 102 anni

La scelta di una centenaria dopo la morte. Finanzieri increduli davanti al testamento




A 102 anni ha lasciato tutti i suoi beni in eredità alla Guarda di Finanza. La signora Adriana di Massa è scomparsa lo scorso mercoledì in ospedale e al suo funerale naturalmente c'era l'intera caserma di finanzieri della zona per renderle omaggio. La signora ha voluto lasciare "una cospicua somma", scrive il Messaggero, ai finanzieri che hanno predisposto tutto il necessario per le esequie: "È come se fosse deceduto un familiare" hanno detto i finanzieri che si sono occupati della vestizione della salma, dei fiori e dell'affissione dei manifesti funerari. La signora Adriana ha fatto la segretaria fino a 60 anni, era vedova e senza figli.

"Sicilia di m."? Agghiacciante Crocetta: nudo per rispondere a Vecchioni

Rosario Crocetta risponde a Roberto Vecchioni: "Sicilia bellissima", foto del governatore in costume da bagno




"Sicilia isola di m...", aveva provocatoriamente sparato Roberto Vecchioni, direttamente da Palermo. E ora il governatore siciliano Rosario Crocetta ha deciso di rispondere a modo suo, con un'altra provocazione: pubblicando su Facebook alcune sue foto in costume da bagno, direttamente dalla spiaggia di Castel di Tusa. Tintarella invernale, il 6 dicembre. "La Sicilia è l'isola più bella del mondo", replica il governatore, commentando così il servizio fotografico balneare: "Abbiamo dei problemi, molti dei quali arrivano dal passato ma non voglio fare polemica con nessuno. Stiamo superando tutto, il Pil comincia a crescere e ci sono già alcuni piccoli segni di ripresa. La cosa importante è che ci sia un popolo unito, che si batte contro il malaffare e la corruzione per una Sicilia libera. Buon ponte dell'Immacolata a tutti". La polemica perlomeno sarà servita una cosa: permettere al viveur Crocetta di farsi una pausa-bagno prima del Natale.

Il mondo in guerra, l'Italia sta a guardare Renzi: "Ecco perché non bombardiamo"

L'Italia sta a guardare ma il mondo è in guerra. Renzi: "Vi spiego perché non bombardiamo"




I principali Paesi europei hanno deciso di impegnare il proprio esercito nella lotta al terrorismo, dedicando mezzi e uomini direttamente negli scenari di guerra dalla Siria alla Libia. Lo ha deciso il parlamento inglese, preceduto dai tedeschi, e primi fra tutti i francesi. Più o meno indecifrabile invece la posizione dell'Italia, che però secondo Matteo Renzi al Corriere della sera, ha una: "Posizione chiara e solida". Secondo il premier a volere i bombardamenti sono solo i commentatori tv, non nasconde di temere "il moltiplicarsi di reazioni spot" una volta dato il via all'impegno militare italiano e agita lo spauracchio della guerra in Libia del 2011. Di fatto però l'Italia sembra ferma e rischia di rimanere ai margini rispetto agli alleati Nato: "Se protagonismo significa giocare a rincorrere i bombardamenti altrui - dice Renzi - le dico: no grazie. Abbiamo già dato". Rispetto al 2011, il premier sostiene che è necessaria una "strategia diversa" e rassicura sull'impegno italiano: "Siamo ovunque. Guidiamo la missione in Libano, siamo in Afghanistan, in Kosovo, in Somalia, in Iraq. Il consigliere militare di Ban Ki- moon per la Libia è il generale Serra, uno dei nostri uomini migliori. Abbiamo più truppe all’estero di tutti gli altri, dopo gli americani e come i francesi. I tedeschi hanno deciso di aumentare i loro contingenti dopo Parigi, ma ancora non arrivano al nostro livello di impegno. E ciò che loro hanno deciso nel dicembre 2015, noi facciamo dal settembre 2014. Sono fiero e orgoglioso dei nostri militari. Ma proprio perché ne stimo la professionalità dico che la guerra è una cosa drammaticamente seria: te la puoi permettere se hai chiaro il dopo".

Giubileo e attentati, sale la paura: "Una minaccia globale e indistinta"

Giubileo e attentati, il prefetto di Roma Franco Gabrielli: "Minaccia globale e indistinta"




La "minaccia è globale, è indiscriminata e soprattutto indistinta". Così il Prefetto di Roma Franco Gabrielli, ospite della trasmissione di Lucia Annunziata In mezz'ora su Raitre, commenta l'allarme terrorismo in vista del Giubileo al via martedì 8 dicembre. 

Le porte sante - "Questo è un Giubileo universale che aprirà porte sante in tutto il mondo, a maggior ragione in un paese a forte impronta cattolica come l'Italia e quindi non ci sono solo obbiettivi o luoghi di culto o di interesse a Roma - sottolinea Gabrielli - perché questo è il primo Giubileo nel quale le porte sante non saranno solo quelle delle basiliche romane".

Assisi e Loreto - "Quelle tradizionali -spiega il Prefetto di Roma- sono le famose  sette basiliche, poi ce ne saranno altre che la Santa Sede ha voluto aggiungere al novero delle porte sante ma soprattutto si apriranno in ogni diocesi e nel nostro paese - conclude -, ci sono luoghi di culto che hanno una rilevanza mondiale, come Assisi e Loreto".

domenica 6 dicembre 2015

Francia a destra, l'Europa pure? Marine Le Pen, storico trionfo

La Francia va a destra: trionfo di Marine Le Pen alle regionali, Front National primo partito al 40%




Vittoria storica in Francia per il Front National: secondo i primi exit poll, alle elezioni regionali il partito di Marine Le Pen avrebbe vinto in sei regioni su 13, superando la soglia del 40%, ben oltre quel 30% pronosticato alla vigilia. Da estrema destra fuori dai giochi a partito populista e "di governo", si compie così una metamorfosi che potrebbe cambiare i destini non solo della Francia, ma anche dell'Unione europea segnando la strada ad altre esperienze, compresa quella di Matteo Salvini e del centrodestra italiano. A premiare la Le Pen anche l'alta affluenza: circa il 43%, in aumento rispetto al 2010 (alle 17 era del 39,29%). 

Il tracollo di Sarko e Hollande - I repubblicani di Nicolas Sarkozy si fermano al 29%, i socialisti del presidente François Hollande (che pure i sondaggi davano in crescita dopo le stragi jihadiste) addirittura al 23 per cento. 

Tragedia sulla piattaforma di petrolio: "Ci sono 32 operai morti in mare"

Rogo sulla piattaforma petrolifera: una tragedia, 32 morti




È di 32 operai morti il bilancio di un incendio scoppiato su una piattaforma petrolifera off-shore azera nel Mar Caspio, a causa del danneggiamento di una condotta del gas provocata dal forte vento. Lo ha reso il capo di una commissione per la protezione dei lavoratori del settore petrolifero in Azerbaigian, Mirvari Gakhramanly. Il campo petrolifero di Guneshli è gestito dalla Socar, il colosso energetico statale dell’Azerbaigian, che non ha voluto fornire informazioni sull’incidente. La compagnia ha però data notizia che altri tre suoi operai sono dispersi a bordo di un’altra piattaforma.

Il salvataggio - Sono 42 i lavoratori della piattaforma tratti in salvo nella notte, ha riferito Gakhramanly, con le difficoltà legate alla tempesta che si è abbattuta sulla zona. L’incendio è stato completamente domato. Il 60% della produzione petrolifera della Socar passa per la piattaforma colpita dal rogo e quindi sarà temporaneamente sospesa. Lo scorso anno erano morti 14 dipendenti della Socar in incidenti su piattaforme petrolifere e di gas.

Il sondaggio con grossa sorpresa Renzi: a chi piace (e a chi proprio no)

Il sondaggio con una (grossa) sorpresa. A chi piace, e a chi no, Matteo Renzi




Sondaggio amaro per Matteo Renzi e il partito democratico. La maggioranza della popolazione, infatti, rileva Renato Mannheimer per il Giornale, è "insoddisfatta dell'operato del governo". E se è vero che cresce la generica aspettativa verso lo sviluppo del Paese nel suo insieme, sul piano della propria situazione personale, non c'è ottimismo. Anzi, si possono notare forti preoccupazioni, soprattutto per il proprio posto di lavoro.

Il 54% della popolazione esprime un giudizio negativo nei confronti dell'esecutivo a fronte del 39% che invece manifesta approvazione. I ceti sociali più critici verso il governo Renzi sono i più deboli e marginali, quelli insomma che più soffrono la crisi economica. Infatti la sfiducia in Renzi e i suoi è maggiore tra i più anziani (58%), tra chi ha un basso titolo di studio (70%). Con una accentuazione tra chi risiede al Sud (62%). Critiche anche le casalinghe (61%), critici i disoccupati (60%) e i pensionati (57%).

Lo scontento riguarda anche l'elettorato del Pd. Più di un terzo, il 34% dà un giudizio negativo sul governo, il 62% invece lo valuta positivamente. Confusione anche nell'elettorato di Forza Italia: se è vero che la maggioranza esprime ostilità verso il governo, è vero anche che il 19% ne approva l'operato. Così come il 30% dell'elettorato cinque stelle.