La Bruzzone nei guai: l'accusa della polizia, lei smentisce e si difende e Vespa s'infuria
Un gruppo di dirigenti che si raccoglie dietro la sigla Polizia Nuova Forza Democratica ha presentato un esposto contro la criminologa Roberta Bruzzone. Secondo le accuse, che la Bruzzone smentisce categoricamente, l'esperta di crimini avrebbe fatto "pubblicità occulta, forniture di materiale per la polizia scientifica. E convegni organizzati presso la Questura di Roma da società private". Nessun comportamento illecito, ma la lettera sta facendo discutere molto anche perché la Bruzzone è un volto noto della tv, spesso ospite del salotto di Bruno Vespa. Il sindacato - secondo quanto scrive il Fatto - "punta il dito sui costi del materiale in uso alla polizia scientifica come la polvere per il rilievo delle impronte digitali. Sarebbe possibile - si sostiene - acquistare prodotti della medesima qualità evitando i dazi doganali sui prodotti americani con un risparmio dal 20 al 30%". Il Fatto ha verificato che la Bruzzone non risulta socia dell'impresa importatrice.
La difesa - Il quotidiano ha intervistato Filippo Bertolami, segretario Pnfd, che aggiunge: "Dai siti internet della società di Bruzzone emerge che l'importatore ha una partnership con la sua fondazione. Così come, peraltro, con lo stesso programma della tv pubblica Porta a Porta anche con magliette e sottopancia nel corso delle trasmissioni". I sindacati accusano di fare pubblicità occulta nel salotto di Porta a Porta ma Vespa smentisce categoricamente: "Mi pare impossibile. Sto molto attento. Se qualcuno l'ha fatto, non accadrà più. Stiamo attentissimi". Bruzzone aggiunge: "Quella lettera riferisce un mucchio di falsità. Ho già consegnato personalmente una lettera al capo della polizia per chiarire le cose"