Salvini, da Firenze la sfida a Berlusconi: "Io leader del centrodestra"
"Oggi si comincia a scrivere una pagina di storia che ci porterà lontano". Matteo Salvini riempie Piazza Santa Croce a Firenze per la manifestazione della Lega Nord per dire no al referendum del 4 dicembre e rilanciare la sua leadership nel centrodestra. In piazza sventolano tante bandiere della Lega, di Forza Italia, di Fratelli d'Italia, spuntano cartelli con scritto "Salvini Premier" accanto a quelli "Renzi = Pinocchio nei paesi dei balocchi" e "Ape = la pensione con il cappio al collo". Sul palco insieme a Salvini anche Daniela Santanchè, Giovanni Toti, Roberto Maroni e tanti sindaci.
"Lanciamo un messaggio di futuro e di speranza agli italiani, alternativo a Renzi, alle sue pessime riforme. Noi cominciamo la nostra marcia", spiega Salvini ai giornalisti, prima di salire sul palco. "Io ieri ho girato in lungo e in largo le terre del terremoto, lì non stanno dibattendo sul sì o sul no al referendum. Lì hanno il problema che gli arrivano dei container coi bagni, coi water fuori e a dicembre fa freddo. Quindi, non vedo l'ora che gli italiani boccino questa pessima riforma e poi noi dobbiamo proporre un'alternativa che non guardi al passato. Leggo delle interviste, in base alle quali Berlusconi non esclude collaborazioni con Renzi o con altri se vince il No. Ecco, noi invece vogliamo che gli italiani votino il prima possibile". Il messaggio al Cavaliere e a Forza Italia è chiaro, anche sprezzante: "Cosa devo dire ancora a Parisi? Gli posso giusto mandare un bacione da Firenze...".
Non mancano dal palco riferimenti a Laura Boldrini ("Ora sul palco salgono due grandi sindache che lavorano benissimo. E per essere brave sindache, cara Boldrini, non servono le quote rosa, la o oppure la a finale. Quelle servono solo per quella poveretta che è presidente della Camera. Sono state elette in quanto persone in gamba, non in quanto donne") ma soprattutto alle elezioni americane: "Siamo in tanti, mai in troppi. Oggi non ci saranno parole scontate. Non abbiamo chiamato cantanti perché abbiamo visto che fine hanno fatto in America i vari Bruce Springsteen, Madonna, Bon Jovi, Al Pacino e sfigati vari. Noi ci presentiamo da soli". E i leghisti davanti al palco esplodono.

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