Quirinale, la rivoluzione di Sergio Mattarella: i nomi dei suoi uomini (e le riconferme)
Al Quirinale va in scena la rivoluzione firmata da Sergio Mattarella: tra lunedì e martedì il presidente della Repubblica completerà la sua squadra. Fari puntati su quella che è considerata la casella più importante e delicata, ossia quella di segretario generale attualmente ricoperta da Donato Marra. Secondo Il Messaggero, esclusi ribaltoni (improbabili) dell'ultimissima ora, il ruolo verrà ricoperto da Ugo Zampetti. Si tratta di un grande esperto di procedure parlamentari, per 15 anni segretario generale della Camera. Zampetti, dunque, dovrebbe bruciare la concorrenza di Alessandro Pajno, nonostante l'antica amicizia che lega quest'ultimo a Mattarella.
Altri rumors - Ci sono poi gli altri incarichi in via definizione. L'obiettivo dell'inquilino del Colle è il contenimento dei costi. Squadra snella, dunque. E ove possibile anche un ricambio generazionale, una volontà già dimostrata con la scelta del portavoce: Giovanni Grasso, 52 anni, giornalista parlamentare di Avvenire, starà al fianco di "Sergiuzzo" (al suo attivo anche una biografia su Piersanti Mattarella, il fratello del presidente ucciso dalla mafia). Nella stretta cerchia di Mattarella, inoltre, anche Simone Guerrini, ex segretario dei giovani Dc all'epoca in cui l'attuale inquilino del Colle fu ministro della Difesa, nel 1998. La poltrona di consigliere per i problemi dell'informazione è stata invece assegnata a Gianfranco Astori, altro fedelissimo di Mattarella e suo portavoce ai tempi dell'incarico alla Difesa, nonché ex direttore dell'agenzia Asca e più volte deputato dc e sottosegretario di governo.
Chi invece resta - C'è infine chi, al Quirinale, della squadra di Giorgio Napolitano verrà riconfermato. Tra questi Antonio Zanardi Landi, che dovrebbe restare nel ruolo di consigliere diplomatico. E ancora Giulio Cazzella come consigliere per gli Affari interni e per i rapporti con le autonomie. Non è neppure escluso che resti a tempo anche Rolando Mosca Moschini, attuale consigliere militare e del Consiglio supremo di difesa. Infine un "niet": nonostante le precedenti indiscrezioni, al Colle non dovrebbe arrivare il generale Giampaolo Di Paola, poiché già in pensione, e dunque non potrebbe essere richiamato.
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